Impariamo a distinguere tempo reale e tempo soggettivo e immergiamo in quella che possiamo definire la magia del tempo soggettivo.
Siamo portati a percepire il tempo come un flusso unidirezionale. L’immagine più comune che abbiamo dello scorrere del tempo é infatti quella della corrente di un fiume, che avanza ad una velocità costante e sempre in una direzione.
Nessuno, sano di mente potrebbe mettere in discussione il fatto che un minuto é un minuto. Che ci si trovi a Brescia o a Milano o Londra. Ma siamo proprio sicuri che sia così? E se il tempo non fosse così oggettivo? Cosa significherebbe nella vita pratica se avessimo la possibilità di modificare il tempo?
“La cattiva notizia é che il tempo vola. La buona notizia è che tu sei il pilota” (Michael Althsuler). Una massima che ci può far capire l’importanza e la potenza del tempo soggettivo.
Il tempo soggettivo è dunque quel particolare tipo di tempo che non può essere misurato in modo oggettivo e scientifico. A differenza del tempo reale che invece, tutti noi, possiamo misurare in modo scientifico sulla base delle convenzioni. Potremmo anche parlare in questo caso di tempo convenzionale.
La percezione del tempo reale e soggettivo
Se é vero che per un orologio un minuto é un minuto, é altrettanto vero che la nostra percezione soggettiva di quel minuto dipende da moltissimi fattori.
- Fisici: un minuto di intenso dolore ai denti può sembrare una eternità
- Emozionali: noia, piacere, interesse
Quante volte, rapiti da una conversazione con una persona cara, oppure in una attività estremamente coinvolgente, ad un certo punto, ci troviamo a guardare con meraviglia l’orologio e stupirci del fatto di non esserci accorti del tempo che passava.
Di contro quanto può sembrare lungo il tempo in una sala d’attesa di un ospedale, oppure al telefono con il centralinista di una compagnia telefonica che vuole assolutamente rifilarci un contratto.
La distorsione temporale nel tempo soggettivo
“Ci sono persone o situazioni con cui perdi tempo e altre con cui perdi il senso del tempo.” (CIT.)
Questo fenomeno viene chiamato distorsione temporale. E’ un fatto assolutamente naturale e spontaneo. Il nostro stato mentale, emozionale e fisico influenza profondamente la nostra percezione soggettiva del tempo. Essere consapevoli di questi meccanismi consente, con la pratica, di diventare capaci funzionalmente di “accelerare” il tempo che non ci piace o “rallentare” e dilatare un momento piacevole e bello.
La tecnica di focalizzazione
Esiste una tecnica, molto utilizzata nell’ambito dell’Ipnosi e dell’autoipnosi, che può essere estremamente utile in questo senso: la focalizzazione.
Si tratta di quella capacità di dirigere l’attenzione su un particolare molto preciso e specifico. Più concentriamo la nostra attenzione su un elemento (un pensiero, una parte del corpo, un ricordo, ecc.) più il resto di ciò che viviamo si allontana e diventa marginale.
Ecco un esempio pratico: il nostro signor Rossi guarda in televisione la finale dei mondiali di calcio. E’ totalmente preso dalla partita. Completamente focalizzato su ciò che accade in campo. La moglie, mentre riordina la sala, gli parla della necessità di comprare una aspirapolvere nuova. Il signor Rossi letteralmente non sente ciò che la moglie gli dice, perché totalmente focalizzato sulla partita. La povera signora Rossi, per farsi ascoltare, deve alzare la voce e mettersi davanti alla televisione.
È questo un meccanismo molto potente. Basti pensare che sfruttandolo è possibile effettuare un intervento chirurgico in ipnosi senza l’ausilio della anestesia chimica.
Nel nostro quotidiano possiamo utilizzarlo, ad esempio in una situazione nella quale il tempo sembra non passare mai. Basterà focalizzare la nostra attenzione su un particolare, un ricordo, un pensiero, un progetto, che emozionalmente ci possa coinvolgere e “catturare”.
Più siamo capaci di entrare in quel pensiero/ricordo piacevole e coinvolgente e più il tempo soggettivo comincerà ad accelerare.
Viceversa, quando siamo in una situazione estremamente bella e coinvolgente, avere la capacità di “prendersi delle pause” distraendosi e dirigendo l’attenzione per alcuni momenti su altre cose, ha come risultato quello di “prolungare” l’esperienza.
Conclusioni
Abbiamo cercato di spiegarvi in modo comprensibile che cos’è il tempo soggettivo e la sua relazione con il tempo reale.
Imparare a giocare in maniera consapevole con il tempo soggettivo richiede un po’ di pratica, ma offre enormi vantaggi e possibilità. Saremo capaci di sopportare meglio le situazioni “sgradevoli” facendole scivolare via più velocemente. Viceversa gusteremo al meglio i momenti di piacere dilatandoli e prolungandoli.