Che cos’è uno stato di trance? Lo “stato di trance” non è altro che un’esperienza caratterizzata da un profondo stato di concentrazione.
In questo particolare stato della coscienza umana, il livello della nostra mente (a cui purtroppo siamo molto affezionati e dipendenti) si abbassa e diventiamo capaci di dare spazio a un universo interiore fatto di sensazioni ed emozioni. Universo che può diventare territorio di cambiamenti, consapevolezze e benessere.
Ognuno di noi sperimenta diversi livelli di questo “stato” quotidianamente, senza rendersene conto. Ma soprattutto, senza che questo processo sia in qualche modo sotto il controllo di qualcun altro.
L’innamoramento, un film, una bella cena con amici, un grido di liberazione o un tramonto emozionante.
Tutte queste cose rappresentano delle esperienze in cui ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è immerso totalmente.
Esperienze nelle quali la nostra mente ha smesso, seppur per poco, di controllarci, lasciando spazio alle nostre emozioni e alle nostre sensazioni.
Perché si entra in questo stato? Volontario/Involontario
Nelle relazioni di aiuto e in ambito clinico, questo stato di concentrazione è utilizzato per aiutare le persone su più fronti. Viene utilizzato, ad esempio, per queste situazioni:
- smettere di fumare
- avere un rilassamento profondo
- per recuperare risorse
- tanto altro
Lo stato di trance è indotto attraverso “suggestioni” che mirano a generare un profondo contatto con sé stessi e con la propria interiorità. Parole, suoni, immagini, simboli diventano strumenti per comunicare a un livello molto profondo e intimo.
E forse è proprio per questo che molte persone temono questa tipologia di approccio. Quasi hanno paura ad essere in trance.
Tuttavia, entrare in “trance”, significa fare ingresso in una dimensione molto personale e intima. Prima di tutto, con sé stessi. Solo quando questo accade, avvengono grandi cambiamenti interiori, arrivano intuizioni e, di conseguenza, i problemi si risolvono.
Questo avviene non quando ci abbandoniamo a un’altra persona, bensì quando ci abbandoniamo a noi stessi e a quelle parti di noi che davvero possono aiutarci.
L’ipnotista, a cui viene richiesto il compito di indurre in stato di trance, diventa in questo senso un semplice accompagnatore nella nostra interiorità. Un territorio che deve rimanere, e che rimane, prerogativa unica della persona in stato di trance.
Si può indurre uno stato di trance senza il consenso?
Se un’amica vi dicesse “Mi sembri stanca”, la accusereste mai di aver provato ad ipnotizzarvi?
Questa suggestione potrebbe essere definita un’ipnosi, poiché pone l’accento verso qualcosa che riguarda voi e la vostra interiorità. Ma indirettamente, e velatamente.
L’ipnosi, gli “stati di trance” e il lavoro con gli stati mentali fanno proprio questo. Danno continui rimandi all’interiorità di noi stessi per aiutarci ad aumentare la nostra consapevolezza e migliorare il rapporto che abbiamo con le nostre parti più profonde.
Essere in trance è pericoloso?
Mi viene frequentemente chiesto se gli stati di trance sono pericolosi? Ma pensate un attimo a quello che vi ho detto fino ad ora. Ho sempre posto l’accento sulla vostra intimità più profonda.
Di conseguenza, visti questi presupposti, come potrebbe essere pericoloso abbandonarsi a sé stessi?
Và da sé che chiedersi “Perché dovrei entrare in uno stato di trance?” è sbagliato. La vera domanda dovrebbe essere “Perché non dovrei farlo?”.
Le sensazioni e le emozioni che emergeranno in risposta a queste domande, non saranno sotto il controllo di chi le pone, bensì di chi se le pone. Proprio per questo motivo, lo “stato di trance” diventa tanto pericoloso quanto abbiamo paura di noi stessi e della nostra interiorità.
Quando viviamo a pieno la nostra interiorità e ci relazioniamo con essa come fosse un luogo dove risiedono le nostre risorse, dove possiamo trovare le risposte alle nostre domande più profonde non dobbiamo avere timore.
Tale dimensione diventa un luogo (sempre con noi e gratuito) che ha la capacità di aiutarci ad aderire a noi stessi, a risolvere i nostri problemi, a sanare le nostre ferite interiori.
In altri termini, un luogo dentro il quale conoscerci, volerci bene e migliorare la relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri.
Se volete maggiori informazioni su come entrare in uno stato di trance potete scrivermi per spiegarmi le vostre esigenze.
Counselor a indirizzo ipnotico Margherita sartori