Molte persone si domandano spesso come affrontare i problemi, senza tuttavia operare attivamente per risolverli.
Si dice che siamo tutti diversi, che ogni persona è unica ed irripetibile. Se questo per certi versi è senz’altro vero, per altri, su alcune dinamiche, adottiamo inconsapevolmente tutti le stesse strategie. Magari credendo che siano le più efficaci.
Ad esempio abbiamo più o meno tutti la convinzione che per uscire o per risolvere un problema dobbiamo capirne i “perché” e le motivazioni che lo hanno prodotto.
Come in una sorta di ipnosi collettiva tendiamo a considerare che capire le ragioni del problema equivalga sostanzialmente a superarlo.
Ma se veramente volete capire come affrontare i problemi sappiate che non è cosi! Dobbiamo agire in modo attivo o meglio ancora, proattivo.
Conoscere un problema, non significa superarlo
Non è affatto detto che capire o cogliere le motivazioni di qualcosa sia necessariamente la strategia più efficace per superarlo; o perlomeno non è detto che lo sia in assoluto per tutti.
Accade spesso che le persone sappiano perfettamente qual è il loro problema, ma ci sono ancora pienamente dentro.
Facciamo un esempio banale: quante persone sanno che fumare fa male? Che dovrebbero mangiare meno? Che dovrebbero adottare degli stili di vita più sani?
Sappiamo perfettamente quanto il fumo o una alimentazione sregolata ci possa fare male. Abbiamo letto articoli medici sul cancro ai polmoni o sull’obesità e sulle patologie cardiovascolari.
Medico e familiari ci dicono che dobbiamo cambiare stile di vita. Eppure siamo allo stesso punto di prima.
La stessa cosa vale per le relazioni: siamo ben consapevoli che quella relazione è per noi negativa se non addirittura tossica. Sappiamo che certi schemi che adottiamo arrivano da ferite del nostro passato, da dinamiche familiari e così via.
Lo sappiamo perfettamente e una parte di noi desidera quel benedetto cambiamento eppure… Eppure, pur sapendo tutto del problema, ci siamo ancora dentro con tutte le scarpe. Non riusciamo a fare nulla per venirne fuori.
Come affrontare i problemi: agire è meglio di pensare
Molto spesso la tendenza e la voglia di capire il perché e le motivazioni, diventa molto più importante che la volontà e il lavoro per superare il problema.
Ci arrovelliamo per anni interi a cercare di capire i perché e le dinamiche che ci fanno stare male. Proviamo a pensare un attimo alla nostra vita, alle cose che in questo momento ci assillano e dalla quali facciamo fatica ad uscire.
Quanto tempo dedichiamo nel portare l’attenzione a coglierne le ragioni piuttosto che trovare le soluzioni? Rispondiamo noi per voi: tante, forse troppe.
Quante volte ci tormentiamo domandandoci: “perché è successo questo”? “Perché ha/ho detto quest’altro”? “Se avessi/avesse fatto quest’alto cosa voleva dire”?
E via così. Per anni… senza riuscire mai a trovare una soluzione vera e concreta, ma continuando a girare con i pensieri tra i pensieri.
Cosa fare allora?
E come se ne esce? In molti modi! Uno relativamente semplice è quello di passare dai perché ai come! Se ti stai chiedendo come affrontare i problemi, dovresti semplicemente smetterti di chiedere perché hai un problema e agire.
Invece di ragionare sui motivi che hanno portato ad un litigio con una persona cara ad esempio o con un collega, fermiamoci a descrivere la dinamica della relazione.
Cosa succede quando incontro quella persona? In che modo si comporta? Come mi comporto e come mi sento?
In questo modo si comincia a fare una descrizione di quello che accade, lasciando perdere le cause, le eventuali “colpe”.
Quindi, per stare all’esempio di cui sopra, potrò dire che il mio collega urla e io mi sento schiacciato dal suo atteggiamento, oppure potrò riconoscere che il mio modo di agire è provocatorio.
Ci si concentra appunto su come le cose accadono, si manifestano e nel descrivere la questione per come si presenta, succede qualcosa di incredibilmente magico. Le soluzioni si mostrano in maniera molto più evidenti.
Diventa infatti più chiaro, ad esempio, che potrà essermi utile mantenere una distanza dal collega che tenta di “schiacciarmi”. Oppure impegnarmi a modificare il mio atteggiamento per renderlo meno polemico al fine di migliorare la qualità della relazione con il collega.
Come affrontare i problemi e cogliere le opportunità
Passare dai perché ai come in definitiva ci aiuta ad avere una descrizione di come i fenomeni si presentano nella loro forma esteriore. Che non è una forma superficiale, ma molto più profonda.
Si tratta di un’opportunità per portare attenzione ed energie alle possibili soluzioni invece che “rigirarsi” nei meandri della mente in cerca di spiegazioni che, se anche arrivano, non è detto producano risultati per il nostro benessere e la nostra felicità.
I perché ci tengono ancorati al passato mentre il come ci collega profondamente al presente.
“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.” (Dalai Lama)